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Santo Patrono

Le notizie sulla vita e sul martirio di Sant’Antimo sono contenute negli Acta S.Anthimi. Cheremone, consigliere in Asia del proconsole Piniano, muore tragicamente invaso dai demoni, dopo aver sterminato i cristiani. Il timore di subire la stessa sorte invade Piniano, che si ammala gravemente ma fu inviato dagli imperatori Diocleziano e Massimiano come proconsole nell'Asia. Lucina, sua moglie chiese dunque ad Antimo di curare suo marito. Attraverso la preghiera dei cristiani, Antimo, convinto il proconsole Pisano ad aderire al cristianesimo, ottenne la guarigione di Piniano, che chiese il battesimo. Seguì anche la liberazione dei cristiani prigionieri in Asia che vennero nascosti nelle proprietà che aveva nella Sabina e nel Piceno. Antimo era nascosto in Sabina, in una villa di Piniano lungo la via Salaria. Un sacerdote del dio Silvano, invaso dal demonio, uccise con la spada numerose persone convenute per sacrificare alla divinità pagana. Pertanto, la folla chiese l'intervento di Antimo il quale scacciò via il demonio e fatto tornare in se il sacerdote del dio Silvano, ne ottenne la conversione. 

Santo Patrono: Info
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L'esempio del sacerdote fu seguito da molte persone. La popolazione pagana si rivolse al governatore affinchè Antimo fosse imprigionato e offrisse sacrifici al dio Silvano ma quest’ultimo rifiutò. Egli venne quindi gettato nel Tevere con un sasso legato al collo e attraverso l'azione di un angelo, Antimo venne tratto in salvo. I pagani che lo rividero vivo, intento a pregare e a benedire, presi da stupore e da timore si convertirono. Una nuova presenza del governatore Prisco nella zona offrì la possibilità di una seconda denuncia; infatti Antimo fu nuovamente imprigionato e dopo tre giorni di patimenti venne decapitato. La sua sepoltura nei pressi di Cures(nell'odierna località di Montemaggiore), divenne meta di pellegrinaggi perché vi si concedevano grazie. Il corpo di Sant'Antimo al tempo di Carlo Magno fu traslato in Toscana, vicino a Chiusi. Fu papa Adriano I che concesse a Carlo Magno la licenza di trasferire il corpo di Sant'Antimo in località "Castelnuovo dell'Abbate". L'origine di Sant'Antimo è legata comunque al nome del santo. Vi è chi pensa, che l'abitato originale risalga al 600 dell'era cristiana, quando alcuni discepoli dopo la morte di S. Antimo si recarono in Campania e nel territorio di Atella diffusero il culto del santo che crebbe a tal punto da dare origine alla terra che prende il suo nome; e chi invece pensa che il nome dato al paese sia legato al duca di Napoli Antemio che tra la fine del VIII e l'inizio del IX secolo volle edificare un tempio in onore del santo nome nel luogo dove ora sorege il paese. Il centro si sviluppò lentamente negli anni precedenti al 1000 e successivamente, all'epoca della dinastia Sveva, risulta essere un feudo baronale controllato dalla famiglia Filangieri, almeno fino al 1275.

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