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Santuario

Il santuario di Sant’Antimo, Prete e Martire, sorge nel centro storico cittadino ed è un monumento di fede, di arte e di storia innalzato alla memoria del santo sacerdote Antimo.

La chiesa ha un impianto architettonico a croce latina con l’altare maggiore posto ad oriente. Il primo nucleo risale, secondo una consolidata tradizione, all’anno 816, quando, durante una battuta di caccia in questi luoghi, il duca bizantino Antimo di Napoli, fermatosi a riposare, ebbe in sogno il martire Antimo che gli chiese dii costruire una cappella in suo onore. La chiesa contiene oggi,  sette cappelle più il presbiterio.

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La navata centrale

che si conclude in un presbiterio, presenta un soffitto a cassettoni realizzato nel 1725 e rifinito con stucchi, pittura a guazzo e oro zecchino. Nei pennacchi posti sugli archi che immettono nelle navate di destra e di sinistra e nel presbiterio sono collocate tele con scene desunte dall’Antico Testamento. Sulla cantoria,ha sede l’organo settecentesco in precedenza allocato sul pilastro centrale sinistro avente di fronte il pulpito ligneo con rifiniture dorate e il busto a mezzo tondo di Sant’Antimo. All’inizio della navata sono poste due acquasantiere in marmo. La vasca è settecentesca, mentre nel 1894 è stata posta, a devozione di Diego D’Arienzo, su ciascuna di esse, un’edicola marmorea retta da due putti con la raffigurazione del santo martire Antimo. Allo stesse benefattore si devono anche i quattro lampadari in vetro della navata e un paliotto ligneo per l’altare maggiore con la raffigurazione centrale del busto di S.Antimo.

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Il presbiterio

accoglie un altare in marmi policromi dove è possibile ravvisare, su entrambi i lati, racchiuso in uno scudo sormontato da corona, lo stemma della Confraternita del SS. Sacramento. La parete di fondo del presbiterio termina in una scenografia a timpano spezzato sulla cui sommità sono poste due figure muliebri realizzate in stucco, che rappresentano due delle tre virtù teologali. Sulle lesene ci sono due statue, sempre in stucco, raffiguranti a destra S. Paolo e a sinistra S. Pietro. Al centro è posta la tela raffigurante La gloria di S. Antimo. Sulle pareti laterali sono poste simmetricamente due tele polilobate e due nicchie.

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La navata di sinistra

presenta quattro cappelle dedicate nell’ordine alla Sacra Famiglia, alle Anime del Purgatorio, alla Madonna del Rosario e al Crocifisso. Sulla navata si elevano due cupole, di cui quella anteriore è la più grande. Sui pennacchi della cupola maggiore sono raffigurate scene desunte dalle opere di misericordia ed inerenti al culto dei morti. Sui pennacchi della seconda cupola, invece, vi sono raffigurati angioletti che recano nelle mani i simboli della Passione del Signore, mentre sul tamburo sono presenti angeli di chiara impronta settecentesca.

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La prima cappella di sinistra

oggi intitolata alla Sacra Famiglia, è delimitata da una balaustra e presenta al centro il Battistero in marmo. Sulla parete si aprono tre nicchie che conservano le statue di S. Giuseppe, del bambino Gesù, e di Maria

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La seconda cappella di sinistra

ospita un altare in marmi policromi della Confraternita del SS. Sacramento ed è dedicato alle Anime del Purgatorio. La pala d’altare,è sormontata da una bella zinefre in legno e oro zecchino con uno stemma centrale su cui è raffigurata la Madonna del Carmine. Dalla seconda cappella si accede, da una posta sulla parete di sinistra, alla vecchia sacrestia, oggi sala destinata valle attività parrocchiali, mentre dalla porta che si apre sulla parete di destra si accede ai locali dell’ufficio parrocchiale e della nuova sacrestia realizzata negli anni 50-60 del XX secolo.

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La terza cappella di sinistra

è dedicata alla Madonna del Rosario. Il motto Charitas presente nell’iscrizione fa pensare che esso fu fatto realizzare dall’offerente spinto dalla devozione verso San Francesco da Paolo. Sull’altare, in una scenografia architettonica a timpano spezzato, è posto un affresco che riprende l’iconografia della Madonna del Rosario venerata a Pompei.

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La navata di destra

era anticamente il transetto della vecchia chiesa e ospita al presente tre cappelle dedicate all'Assunzione della Vergine, al Sacro Cuore di Gesù e a S. Antimo. Sulla navata si elevano due cupole, di cui quella anteriore è la più grande ne sono simmetriche alle cupole della navata di sinistra. Sui pennacchi della cupola maggiore sono raffigurate scene desunte dalla vita di S. Antimo. La prima cappella della navata di destra, ospitava il fonte battesimale spostato poi nella prima cappella di sinistra. Sulla parete è posta una grande tavola che rappresenta l’Assunta tra i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. sotto la tavola vi è inserita una predella, probabilmente resecata lungo il margine superiore quando fu rimontata nell’attuale cappella in seguito al rifacimento della chiesa, con la raffigurazione degli apostoli ritratti a mezzo busto.

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Cappella del crocifisso

in essa è collocato sulla parete di fondo, affrescata con le figure di Maria, Giovanni e la Maddalena, un grande crocifisso ligneo , mentre sotto l’altare è posta una statua lignea, forse settecentesca, del Cristo morto. Alle spalle della statua una lapide ricorda che qui fu istituita il 28 aprile 1922 l’Arciconfraternita della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Sulle pareti ai lati dell’altare si aprono due nicchie.

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La seconda cappella di destra

è attualmente dedicata al Santo Cuore di Gesù. Sulla parete di destra, nella nicchia è posta una statua in cartapesta di S. Margherita Maria Alacque.
Ai lati dello splendido altare in marmi policromi  sono poste, una statua lignea di S. Antonio da Padova e una statua in cartapesta di S. Teresa di Lisieux -Sulla parete sinistra si apre una porta che immette nella Sala del Tesoro dove sono conservati tutti gli ex-voto donati al santo e molti altri oggetti di pregevole fattura, tra cui una tela settecentesca raffigurante la Predicazione di S. Antimo.

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La cappella del Santo Patrono

ossia la terza della navata di destra, è racchiusa da due artistici cancelli in ferro. La cappella, ricca di marmi policromi, presenta l’altare realizzato a tarsie. nel 1737 furono  rivestiti i quattro pilastri della cappella con marmi policromi intarsiati ad opera del marmoraro napoletano Giovan Battista Massotti. All’interno della cappella è conservata, nella nicchia di sinistra, al statua in argento di S. Antimo. Nella nicchia di destra è, invece, conservato un mezzobusto ligneo raffigurante San Giuseppe con il Bambino

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La sala del tesoro

nasce postuma al rinvenimento delle reliquie di Sant’antimo nel santuario nel 1616.
 La sala del tesoro contiene ex voto ovvero le donazioni che il fedele dona alla Divinità per una grazia ricevuta.
Gli ex voto della sala del tesoro di Sant’antimo sono di vario tipo osservano infatti gli oggetti in argento Che riproducono parti del corpo (queste parti del corpo segnano lì dove il fedele a ricevuto la grazia), ex voto fotografici e pittorici, Trecce di capelli vestiti da sposa e da comunione. Ci sono anche poche raffigurazioni di animale in quanto la popolazione richiedeva la protezione del bestiame da parte della divinità.

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